Sono cresciuta con mia nonna materna
e sin da piccola ho preso l’abitudine a osservare tutto ciò che mi circondava. Nonna Caterina aveva una grande conoscenza del patrimonio botanico e dei rimedi di cura della tradizione che le furono tramandati oralmente in famiglia e, possedeva anche un buon testo sulle piante e il loro utilizzo in lingua francese. E’ stata la sua grande pazienza nel ripetermi svariate volte i nomi delle piante in patois quando ero piccina ad appassionarmi al mondo della natura e a farmi memorizzare conoscenze sedimentate nel corso dei secoli.
In tenera età si è sempre entusiasti di tutto e tutto è una scoperta incredibile e la domanda più frequente che poniamo agli adulti è Perché?. Tale passione negli anni a seguire è stata mantenuta viva da mia madre che oltre a quanto appreso dalla tradizione aveva ampliato il suo sapere grazie a delle buone letture, tra le quali il testo di Maria Treben La farmacia del Signore e i quattro volumi di Aldo Poletti Fiori e piante medicinali.
I miei studi mi hanno portata a vivere fuori Valle
e in grandi città per alcuni anni, senza mai farmi dimenticare le forti radici culturali, e la lontananza ha rinsaldato il legame profondo con le mie montagne e il mio bisogno di contatto con la natura. Una volta tornata a vivere tra i monti il mio interesse è stato approfondire e ampliare le conoscenze acquisite da piccola mediante la ricerca etnografica. Tutto ciò mi ha permesso di conoscere molte persone, perlopiù anziane, di tutti i comuni della Valle con i loro differenti dialetti e quello che ancora ricordavano delle conoscenze empiriche.
Nel corso di questo lavoro ho preso coscienza di quanto la memoria della tradizione negli ultimi decenni sia stata oggetto di costante perdita di conoscenze e anche per le insistenze di amici ho iniziato a rimettere le informazioni acquisite nel corso della mia vita, sia della tradizione sia della cultura dotta, a disposizione di tutti coloro che non hanno ricevuto tali conoscenze per svariate ragioni. E’ così che iniziai nel 1999 a tenere dei corsi di etnobotanica organizzati dalle biblioteche, da gruppi di amici, da UNI3 e da associazioni in Valle e fuori Valle.
